Coronavirus: le indicazioni del Servizio di Prevenzione e
Protezione aziendale ai Datori di Lavoro

In un’Italia spaventata, dove l’emergenza del Coronavirus è sulle prime pagine di cronaca ormai da settimane, molte sono le domande che ancora tutti ci poniamo e i dubbi che dobbiamo capire per gestire al meglio la nostra vita quotidiana senza incorrere in comportamenti e atteggiamenti sbagliati.

Come Servizio di Prevenzione e Protezione Aziendale, premesso che l’emergenza da Covid-19 riguarda tutta la popolazione e non è un rischio specifico della realtà lavorativa, abbiamo ritenuto opportuno conformare le misure di igiene, prevenzione e profilassi da adottare in azienda, alle specifiche indicazioni delle Autorità sanitarie, le uniche ufficiali e attendibili.

Il Ministero della Salute, con la Circolare n.3190 del 3 febbraio 2020, ha chiarito i comportamenti prescritti agli operatori che, per ragioni lavorative, vengono a contatto con il pubblico; indicazioni che, come sottolinea la circolare, i datori di lavoro hanno l’onere di comunicare all’intero personale dipendente. Il provvedimento citato, anzitutto, riconduce l’emergenza coronavirus all’obbligo, gravante sul datore di lavoro insieme al medico competente, ai sensi del D. Lgs. 81/2008, di tutelare i dipendenti dal cosiddetto “rischio biologico”, in funzione della entità del pericolo corrente. Tale rischio ricorre qualora l’attività lavorativa comporti la possibile esposizione a un “agente biologico”, ossia qualsiasi microorganismo, anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni” (v. artt. 266 e 267 D. Lgs. 81/2008). Inoltre, ai sensi dell’Art. 2087 del Codice Civile, ricordiamo che il Datore di Lavoro deve adottare tutte le misure idonee a prevenire sia i rischi insiti all’ambiente di lavoro, sia quelli derivanti da fattori esterni e inerenti al luogo in cui tale ambiente si trova.

Pertanto, in base alle raccomandazioni del Ministero della Salute, al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (dpcm) firmato in data 1 Marzo 2020, in attuazione del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, sentiti i pareri dei Ministri competenti e il Comitato tecnico-scientifico appositamente costituito, riteniamo utile che il Datore di Lavoro:

  1. Prenda atto del nuovo rischio biologico legato all’epidemia del Coronavirus Covid-19;
  2. Fornisca ai lavoratori tutte le informazioni utili e le raccomandazioni delle Autorità nazionali, nonché tutti i mezzi di tutela, laddove necessari;
  3. Fornisca tali informazioni in particolar modo ai lavoratori incaricati del Primo Soccorso Aziendale;
  4. Metta a disposizione del personale, nonchè dei visitatori esterni, in special modo nelle aree di accesso alle strutture e nei locali aperti al pubblico, un numero congruo di dispenser di gel igienizzante per le mani e, qualora l’Autorità sanitaria lo prescriva, guanti e mascherine per specifiche attività lavorative, curandone i relativi approvvigionamenti e la distribuzione ai lavoratori o collaboratori;
  5. negli uffici adibiti al ricevimento di pubblico o personale esterno, si raccomanda di evitare il sovraffollamento, anche mediante scaglionamenti, e di assicurare la frequente aerazione;
  6. Sia messo a conoscenza di dipendenti provenienti da una delle aree a rischio, o che abbiano avuto contatti con persone provenienti dalle medesime zone, o con chi sia risultato positivo al virus. In tal caso si chiede al dipendente di comunicare tale circostanza al dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria territoriale competente, nonché al proprio medico di medicina generale;
  7. Prenda in considerazione la modalità di “lavoro agile”, disciplinata dagli articoli dal 18 al 23 della Legge 22 maggio 2017, n. 81, per la durata dello stato di emergenza, dalle figure dirigenziali a ogni rapporto di lavoro subordinato, anche in assenza degli accordi individuali previsti;
  8. In generale, evitare riunioni, attività formative o raggruppamenti di persone. Si richiede che tali attività vengano svolte in modalità telematica o, qualora non sia possibile, tali da assicurare una distanza adeguata come misura precauzionale. Con riferimento ad attività che forniscono servizio di mensa, si evidenzia l’opportunità di mettere in atto turnazioni di lavoratori;
  9. In caso di colloqui o procedure concorsuali, adotti misure atte a prevenire la vicinanza dei candidati, o prenda in considerazione la possibilità di riprogrammare le date di svolgimento delle prove;
  10. Nel caso di viaggi lavorativi in Italia o all’estero del personale, valuti caso per caso l’opportunità, in accordo con le indicazioni delle Autorità sanitarie, e possibilmente, rimandare il viaggio;
  11. 11. Nel caso si decidesse di far partire il lavoratore, l’Azienda prenderà preventivamente le dovute informazioni presso le Autorità sanitarie, evitando comunque in modo tassativo viaggi nelle zone endemiche;
  12. 10. Richieda alle imprese addette alle pulizie di garantire l’utilizzo di prodotti disinfettanti adeguati, a base di alcol o cloro (candeggina), per la pulizia delle superfici e degli ambienti di lavoro.

Restano ferme le indicazioni sulle misure igieniche da adottare, contenute nelle Circolari e Direttive del Ministero della Salute e diffuse anche nella sesta ordinanza del Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, sulle “Misure per la prevenzione, e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”, in particolare si raccomanda:

  1. di lavarsi spesso le mani con il sapone o utilizzare frequentemente disinfettanti idonei;
  2. evitare contatti ravvicinati con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
  3. in caso di starnuti o tosse, di usare sempre un fazzoletto e poi gettarlo via, oppure in alternativa usare l’interno del gomito piegando il braccio. Se usate le mani per proteggere lo starnuto o il colpo di tosse, poi lavatevi le mani con acqua e sapone;
  4. utilizzare salviette usa e getta per premere le placche o i pulsanti dei wc e per chiudere i rubinetti dei bagni comuni;
  5. evitare di stringere la mano;
  6. evitare di toccarsi gli occhi, il naso, o la bocca con le mani;
  7. ricordarsi che 1 metro di distanza è comunemente ritenuto una misura idonea a garantire di non essere raggiunti dalle microgocce di saliva eventualmente disperse con la tosse o lo starnuto.
  8. non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
  9. usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o si assiste persone malate. Nel caso, le mascherine devono essere almeno di tipo FFP2.

In caso di dubbio ad aver contratto il virus, si raccomanda al lavoratore di avvisare il Datore di Lavoro e di non recarsi al Pronto Soccorso o all’ambulatorio del proprio medico, ma di contattare il numero verde 1500 o i numeri messi a disposizione dalle Aziende sanitarie locali. La Regione Toscana ha messo a punto un decalogo di comportamenti e buone prassi da seguire, oltre che i numeri utili da contattare in caso di sospetto contagio.

Nell’immagine seguente il poster divulgativo diffuso dall’Agenzia Regionale della Sanità.

Vi terremo aggiornati in base agli sviluppi dei prossimi giorni e ai provvedimenti diffusi dalle Autorità Nazionali.

Raccomandiamo a tutti di non farsi prendere dal panico, ma di seguire quanto prescritto, il buon senso e le giuste precauzioni e attenzioni del caso.

In caso di dubbi, potete contattarci per approfondire il tema e gestire eventuali emergenze,

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